It's a LoveStory

By passing-afternoon {H+13}

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    House+13...? :P


    Nome fanfiction: It's a LoveStory
    Genere: Romance/Drama
    Autrice: passing-afternoon
    Rating(Per tutti,VM18..): VM16
    Personaggi: Gregory House & 13
    Piccola trama: House rivela il suo amore per 13


    Capitolo 1

    "Qualche caso oggi?" chiese Foreman quando House zoppicò in ufficio.

    "No. Nessun povero essere umano ha una strana malattia da essere diagnosticata, sebbene potrei mettere in scena un 'Oh-no-c'è-del-cibo-avariato-in-caffetteria'. Potresti andare al Pronto Soccorso a dare una mano" disse House ghignando. Guardò brevemente il resto del team seduto attorno al tavolo.

    "Awwww ragazzi. Una volta eravate più divertenti" si lamentò House.

    Improvvisamente, 13 si alzò e se ne andò.

    "Hey, hey, hey, dove stai andando?" la fermò House.

    "In clinica? Le ore in clinica....quelle cose che tu non fai mai?" mormorò sarcasticamente 13.

    "Oooooh. Huntington deve incontrarsi con qualcuno?" House disse spettegolando.

    "Non posso andare senza che tu faccia tutte queste domande?" disse lei.

    House non potè non essere divertito dalla sua rabbia da cucciolo ferito e anche un pò geloso della sua difesa.

    La guardò di nuovo e poi chiese "E' un lui o una lei?Io opto per la lei perchè sarebbe fantastico".

    La guardò roteare gli occhi e sospirare esasperata.

    "House, è un lui e lo ammetto perchè lo scopriresti comunque. In ogni caso, non è in clinica quindi si, ho risposto eloquentemente alla tua domanda?".

    Con ciò, uscì e si diresse all'ascensore lasciando House a fissarla.

    ---

    Quando il resto del team andò via, House tornò nel suo ufficio e iniziò a pensare.

    Era davvero strano. Non pensava di potersi invaghire di qualcuno del suo team.

    Quando Cameron era in giro, non gliene importava. Era una delle tante. Ma con 13 era...interessante.

    Era difficile capirla ma era anche divertente tentare di farlo. Era compassionevole ma non moralmente noiosa come Cameron. E poi, ora la sua vita era difficile. Huntington. Non poteva preoccuparsi di pensare agli effetti di questa malattia. Dimenticarsi come si cammina, parla, ingoia e respira. Lei sembrava capirlo come lui ora sembra capire lei.

    La sua miseria. La sua solitudine. Gli piaceva la sua compagnia. La sua sola presenza lo elettrizzava.

    Con tutto ciò, si chiese se lei dovesse davvero incontrarsi con qualcuno. Ovviamente le credeva, come non poteva, ma in qualche modo...non voleva crederle.


    Continua...
     
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0 replies since 31/12/2009, 15:36   66 views
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